Acta Pacis Westphalicae II B 2 : Die französischen Korrespondenzen, Band 2: 1645 / Franz Bosbach unter Benutzung der Vorarbeiten von Kriemhild Goronzy und unter Mithilfe von Rita Bohlen
vom 4. Oktober: Auf Ihre Schreiben vom 2. und 9. September; in ihnen teilen Sie mir mit,
daß infolge des Berichtes Gramonts die französischen Gesandten in Münster Vollmacht zu
einem Abschluß mit mir bekommen haben und Weisungsbefugnis gegenüber Enghien zur
Einstellung aller Feindseligkeiten; weiterhin heben Sie die Bedeutung dieses Abkommens für
die Beförderung der allgemeinen Friedenstraktate hervor, weisen aber auch auf mögliche
Verzögerungen hin angesichts der Restitutionsforderungen Spaniens und des Kaisers gegen-
über Frankreich und des Streites der Reichsstände über den modus consultandi; Sie fordern
deshalb, daß ein neutraler Fürst bei den Spaniern und dem Kaiser erkundet, was diese bereit
sind, an Frankreich abzutreten. Für diese und noch weitere Mitteilungen danke ich Ihnen.
Der Eingang der Vollmacht zu einem Abkommen und zur Einstellung der Feindseligkeiten
wurde auch von den französischen Gesandten in Münster meinen Vertretern mitgeteilt,
wobei es hieß, man würde auch versuchen, die Einstellung der militärischen Unternehmun-
gen Schwedens zu erreichen.
Soggerisco però a Vostra Signoria Illustrissima in confidenza che li signori plenipoten-
ziarii francesi sudetti fatta la sopradetta proposta chiederno dal mio ambasciatore ch’io
primieramente m’obligassi a non dar più aiuto all’Imperatore nè con le mie genti dell
Imperio nè in nessun’altro modo, e che compartissi gli quartieri col duca d’Anguien e
dassi in mano a quella corona per sigurtà maggiore d’ambe le due conditioni dette la
fortezza d’Eremberstain, che doppo la pace fatta s’offeriva a restituir al legitimo
padrone. Alla consolatione mia grande d’esser stata conosciuta la sincerità mia et io
ammesso a trattati ugual è stata la mortificatione che mi siino state proposte conditioni,
il cui adempimento non sta in volontà e potere mio, mentre per la prima il tener otiose
le genti mie dell’ Imperio alle quali non io solo ma li stati dell’Imperio hanno
somministrato sinhora il sostentamento per esser mantenute per diffesa loro, et star’a
banda, che oltro la Suetia etiam la corona di Francia attacchi et estremamente opprima
il sovrano capo di detto Imperio causarebbe la total’ estirpatione della religione
pericolante per altro nell’Imperio, nè io come vasallo, elettore e condottiere dell’armata
dell’Imperio detto commessami per sua diffesa, et da me con tal obligo accettata non
potrei renderne conto a Dio, al Imperatore et a tutto l’Imperio a cui il giuramento si
strettamente m’obliga.
Per l’altra ciò non è in poter mio atteso che (his stantibus) i stati sudetti unitamente
ricusarebbero di contribuire il mantenimento di esse genti dell’Imperio et in tal caso
questo s’adossarebbe a me solo, o che sarei necessitato a rinontiarne per mancamento di
mezzi il commando totalmente all’ incontro e nelle congiunture presenti, non voglio
sperare che la corona di Francia voglia ch’io nella pacificatione in più modi e
particolarmente per causa dell’elettorato tanto interessato mi trovi disormato et esposto
alla discretione d’ogn’ uno, etiam di chi per questo trattato particolare si sentirà offeso,
dove si deve anco considerare, che la corona di Suecia a ciò non solo non ha astretta
Sassonia nel concludere l’amnistitio, ma piutosto vi ha messa espressamente questa
conditione, che gli trattati siano conclusi salvo giuramento di fedelta al Imperatore, e fu
permesso a quello elettore di giuntare le sue genti proprie, non del Imperatore come
sono le mie, alle Cesaree contro li medesimi Suessesi, come di già è seguito. Altro
sarebbe quando la corona di Francia all’incontro medesimi [!] unamente dichiarasse di
non far più guerra all’ Imperatore e di non assistere alla corona di Suetia contro di esso,
che all’hora apparirebbe forsi come si potesse giunger’al concerto et aggiustamento
della prima conditione sudetta.
L’istessa difficoltà et impossibiltà milita ancora nel ripartimento de quartieri, atteso che
questi in vigore delle costitutioni antiche dell’Imperio sono stati concessi da’ stati et
dall’Imperatore assignati all’armata mia dell’Imperio, hora stante queste congiunture è
commun costume ingerirmi nell’offittio dell’Imperatore come capo e de medesimi stati
a cui paesi sogliono esser assignati per quartieri d’inverno e di cui come principi liberi
dell’Imperio tengono assoluto domino, tanto meno sta in arbitrio mio quanto meno
essi vi consentirebbero o l’aprobarebbero, anzi ancora in questo controverrei il
strettissimo giuramento mio quando io in cambio di dovuta difesa c’ho presa sopra di
me et per la quale essi contribuiscono alla detta armata mia i proprii paesi loro dovessi
consignare per quartieri per pacta et conventiones in mano a quelli che finhora
hostilmente hanno invasi li stati sudetti.
La fortezza d’Embrestain non dipende punto in minima parte dal commando o
dispositione mia ma dalla medesima corona di Francia fu concessa per sequestro al
prencipe elettore di Colonia mio fratello il quale n’è come depositario precisamente, la
guarnigione che vi sta ha giurato fideltà all’Imperatore et a monsignore l’elettore di
Treveri come legitimo signore dopo la sua liberatione, quale pretende quella piazza per
se come attinenza del suo rivenuto e perciò a ricevuto il giuramento da quel
commandante. His stantibus lascio che Vostra Signoria Illustrissima medesima giudichi
se queste conditioni siino in arbitrio mio, et io mi possa risolvere contro il dovere e
giuramento mio, e si fatto che seben promettessi e concedessi il tutto che da me per tal
conto viene richiesto, non dimeno il tutto dippenderebbe dell’essecutione che non
haverebbe mai effetto, di modo che io in trattati simili altro vantaggio non trovarei se
non invece d’affetto e benevolenza che presso la corona di Francia cerco e desidero,
maggiore dispiacere, disreputatione d’esso odio et alteratione di tutto l’Imperio e di
tutti gl’elettori, principi e stati suoi membri e massime di quelli i cui stati de quali non
sono nè signore nè padrone, presumerei di dare ad altri mediante li trattati sudetti.
Onde mi giova di sperare che la corona de Francia non intenda di persister in queste
conditioni impraticabili ma piútosto con megliore sentimento che desidero d’ottenerne
incaminare i trattati et proporre conditioni tali che siano in poter mio e nelle quali io da
me senza altrui riguardo possa dispensare assolutamente per quello il cardinal Mazarini
per mezzo del cardinal Grimaldi
volte.
All’hora senza alcun altro rispetto o riflesso si potrà dar mano e fine al trattato et alla
corona di Francia resterà libero di volgere l’armi sue c’hora sono nell’Imperio a piacere
suo, nè havrà che temere diversione o invasione hostile d’all armi mie dell’Imperio.
Con speranza che la corona di Francia metterà a consideratione queste convenienze, ho
spedito a Munster un mio consigliere a posta accompagnato d’ogni instruttione
necessaria per i miei ambasciadori di proporre, trattare et anco concludere quello che
dopo l’altrui proposta di conditioni a me possibili s’haverà concertato et aggiustato.
Prego dunque Vostra Signoria Illustrissima instantemente che Le piaccia di representa-
re alla maestà della Regina, al signor Cardinale et altri signori ministri principali tutte
queste circonstanze con render capaci e disporgli a formar conditioni e mandarne
gl’ordini ancora a signori plenipotenziarii in Munster che sieno in poter mio e
praticabili assicurandoli appresso che d’al canto mio non troveranno renitenza che sia,
ma vedranno dagl’effetti con quanto rispetto e desiderio io ambisca di piegare quella
corona all’antico e per la casa mia molto giovevole affetto, gratia e protettione.
Intorno la pretentione dell’ Imperatore e Spagnuoli della totale restitutione mi riporto
all’informationi mie reiterate con l’antecedenti et assicuro Vostra Signoria Illustrissima
che l’Imperatore sopra di ciò non ricusa trattato e di cedere quel sempre tanto, che
faccia vedere che Sua Maestà piutosto cherchi la pace che l’interesse proprio. Delli
sentimenti di Spagna non tengo particolare notitia, tengo però assicurato dalla maestà
Caesarea che etiam quella corona non vi mostrerà renitenza, di modo che hora si sta
solo in questo che segua il congresso e trattato, che mostrerà sicuramente l’effetto che
in ciò non ho frustrata quella corona nè li signori plenipotenziarii suoi a quali già grand
pezzo fa ho fatto dar parte di tutte queste dispositioni, ma attualmente sperimenteran-
no l’opera mia impiegatavi.
Delle diversità de’ passaporti spagnuoli non posso dar’ informatione, ma che d’indi
nasca la discrepanza tra li stati dell’Imperio nel modo di consultare, posso assicurare
Vostra Signoria Illustrissima del contrario e che tutta questa dissentione tra essi e nata
se non dalla suggestione de’ ministri suetesi, che invece della libertà di Germania
cercano d’anullare le leggi e constitutioni dell’Imperio a preiudicio della religione et a
tal fine suggeriscono a protestanti e questi a loro novi et inusitati modi di trattare per
cui mezzo sperano d’ottenere per Luterani e Calvinisti maggiore dominio sopra li beni
ecclesiastici nell’Imperio e dare così successivamente l’ultimo esterminio alla religione
havendo a quest’effetto fatta la pace con Danimarca e l’amnistitio con Sassonia per
godere nel congresso l’appoggio di questi due prencipi et unire tanto maggiori forze per
atterire i catolici dell’Imperio, anzi finalmente tirare unitamente in campagna seco i
medesimi protestanti, Danimarca, Inghilterra et Holandesi per rendersi così padroni
tanto dell’Imperio quanto consequentemente etiam della Francia. E questo a parer mio
è il principal motivo perché la Francia debba accelerare la pace, e sparmiare l’armi senza
aspettare più questi estremi del fatto. Torno dunque a pregare Vostra Signoria
Illustrissima con caldezza à ponderare intimamente tutto questo e con la Sua destrezza
e prudenza a favore della causa commune della religiosa e reggimine politico, come
particolarmente per consolatione privata mia negotiarvi sopra che Le rimanga il vanto
immortale d’haver redintegrata la religione nell’Imperio, reconciliati l’Imperatore et i
re e racquistato l’affetto, amore et propensione di quella corona per la persona e
posterità mia, che ne la riconoscerà sempre per autore.
Vom 11. Oktober: Intendo compiacere dalle ultime di Vostra Signoria Illustrissima sotto li
16 caduto che Ella habbia alla maestà della Regina testificato in voce il mio rispetto e
buona volontà verso quella corona e Sua Maestà l’habbi agradito et che anco il cardinale
Mazarini Le habbi detto il medesimo, come ancora che li signori plenipotentiarii habbino
ricevuti reiterati ordini in Munster di corrispondere con ogni confidenza con gli
ambasciadori miei, a che soggiongo in risposta che sebene non vi manca la corrispon-
denza detta, l’abbocarsi spesso et altre dimostrationi simili havendosi etiam offerto detti
signori plenipotentiarii come avisai la passata di venir a trattato per introdurre
confidenza et intelligenza maggiore, nondimeno si persiste sempre non solo in quelle
conditioni, che secondo pienamente Le dimostrai con le prossime antecedenti mie, non
sono in potere mio, anzi dopo l’haversi li medesimi plenipotentiarii offerti a consegnare a
miei un progetto sopra di che si possa negotiare a detto fine, l’hanno poi negato e mi
trattengono così nonostante tutte le mie sincerationi et offerte più sule speranze de’
trattati che con l’attuale principio di questi, appunto come ancora nell’ affare del
Palatinato per cui stabilimento la corona di Francia mi ha tante volte date promesse e
fatte offerte, tuttavia vengo trattenuto con eshibitioni moderate e dubiose in modo che
alla fine posso vedere chiaramente che da per tutto prevale il riguardo di non offendere la
corona di Suetia et che quello tante volte mi è stato promesso etiam per lettere espresse
della corona di Francia sortisca mino effetto ancorchè questa nei trattati suoi particolari
non habbi riguardo alla Francia, ma fondi il tutto sopra gl’interessi privati e l’estirpatione
della religione conformandosi successivamente in questa independenza come d’avantag-
gio attestano i trattati con Sassonia seguiti senza saputa di Francia come gli stessi
plenipotentiarii confessano a segno che forsi questa si pentirà al vedere quanto questi
rispetti l’habbino nocciuti e che non restera più libero il rimediarci come sarebbe
s’introducessero meco questa bona intelligenza. Dal canto mio ho adempito quanto mi
son’ offerto, ho disposto l’Imperatore alla sodisfattione nel modo avvisato e me son’
adoprato per la pacificatione quanto humanamente m’é stato possibile e tutto ciò senza
riflessione, massime per esser io prima et avanti nascesse questo punto nella causa Palatina
stato assicurato dell’assistenza di Francia che successivamente contro speranza hanno
voluto conditionare con la sudetta sodisfattione Cesarea et hora ancor d’al conto mio
habbi sodisfatto a quanto mi sono offerto, si ristringe gl’interessi miei ad altri rispetti, si
offerisce trattati da cui essecutione non sta in potere mio et offerendosi di venire a
trattarne mi si nega il progetto che regolarebbe i medesimi trattati, di modo che del
tutto resto perplesso ne so quello mi possa promettere.
Prego per tanto caldamente Vostra Signoria Illustrissima che voglia disporre le cose in
modo che non solo presso la corona di Francia io possa scorgere quella reciproca
confidenza c’ho offerta e penso di mostrale, ma che anco d’essa li signori plenipoten-
tiarii di Munster ricevono ordini espressi di proporre conditioni possibili e convenienti
al giuramento c’ho prestato all Imperio.
Al signore cardinale Bicchi scivo a parte reddendogli gratie de suoi buoni uffitii con
speranza che se l’Eminenza Sua vorra favorirmi del primiero suo affetto per mezzo suo
insieme con Vostra Signoria Illustrissima s’addorseranno le cose con quella corona.
Spagnuoli per quello da Munster son’ avisato di sicuro già si sono offerti per la
sodisfattione di Francia sichè il negotio com’ho ricordato piu volte dipende adequata-
mente dagl’attuali trattati, ne’ quali quando la corona di Spagna volesse mostrarsi
renitente contro dovere, non è più pronto mezzo che di trattare e concludere con
l’Imperio, che son sicuro quando Spagnuoli vedranno che con l’Imperio si vien’ alla
conclusione, e così l’armi francesi destinati per l’Imperio resteranno talmente disimpeg-
nate che etiam contro essi potranno operare assai più facili si mostreranno nella
sodisfattione che la corona di Francia per hora s’imagina. Ma quando questa medesima
nella buona apertura presente voglia dilungare i trattati nè abbracciar occasione alcuna
che potrebbe disporre la pace, si deve anco considerare se tutto’l mondo non farà
concetto, francesi non guardare nè alla pace nè alla sodisfattione che mostrano di
pretendere, mà l’intentioni loro esser tali che non ardiscono palesare ma pensano di
scoprirle se non secondo soggeriranno l’occasioni.
Sopra le sodisfattioni dell’Imperio ho scritto la passata a che termine l’habbi condotto,
cui premerò per il compimento sperando all’incontro che presso la corona di Francia
ciò mi cederà a commodo nelle mie giuste pretensioni et interessi privati, altrimente mi
sarebbe strano rendermi esoso per tutto, perderne la speme d’assistenza in causa
Palatina, et in questa etiam da Francia non potermi assicurare di fermezza alcuna.
Piaccia a Vostra Signoria Illustrissima di communicare questa lettera non solo a signore
cardinale Mazarini, ma ancora al cardinale Bicchi acciò mediante li favorevoli ricordi di
questo si renda più capace quello e per commun opera d’ambedue venga maggiormente
raccomandata a quella corona la pace del Imperio e l’interessi miei come ansiamente
desidero …
Wie sich soeben erfahre, hat Torstenson in den von ihm besetzten Teilen Böhmens den Klerus
auf die Krone Schweden schwören lassen; wer sich weigert, soll ausgewiesen werden. Dies ist
ein Verstoß gegen den Bündnisvertrag mit Frankreich, der jede Änderung in Sachen der
Religion verbietet.
PS: Ich habe mich zugunsten Longuevilles wegen des Altesse-Titels beim Kaiser eingesetzt.
Seine Gesandten werden in dieser Frage dem Vorbild des Nuntius folgen. Wegen der
französischen Satisfaktion wird Trauttmansdorff alle Vollmachten haben; ich werde mich
weiter für diese Satisfaktion einsetzen.