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Acta Pacis Westphalicae II A 3 : Die kaiserlichen Korrespondenzen, Band 3: 1645 - 1646 / Karsten Ruppert

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Ho visto quello che havete rapresentato a sua maestà Imperiale circa il vescovado di
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Mez, ma non vi è aggiustamento veruno che possa evitar la nostra ruina mentre viene
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a restar a Francesi, perché quando sua maestà Cesarea mi donasse la soveranità de
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feudi che tengo rilevanti da quello, questo non sarebbe remediare al male, atteso che
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noi non lasciaressimo d’essere circondati et serrati per ogni parte dalla Francia senza
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il preiudicio, che ne riceveressimo rispetto alla salina di Moyenvic che i Francesi vor-
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rebbono tenere, et distribuirne il sale non obstante le conventioni, che sono in contra-
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rio, tra i serenissimi di Lorena, et il vescovo di Mez, et così le nostre che sono le
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migliori entrate die habbiamo, verrebbono ad esser inutile. Finalmente gl’è un càn-
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chero per noi, et al quale non si deve toccare, et mi ricordo, che quando Ragecurt

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Handelt sich entweder um den herzoglich-lothringischen Staatsrat Bernard de Raige-
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court, Bailli und Gouverneur von Jametz (Meuse) oder um den herzoglich-lothringischen
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Staatsrat Jacques de Raigecourt. Vgl. Inventaire Sommaire S. 141.
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il cancelliere di Vic

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Louis de Rambervillers, seit etwa 1630 conseiller au baillage de Vic, seit 1633 Kanzler
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des Bistums Metz. Vgl. E. Duvernoy S. 327–329.
furono alla corte Cesarea che sua maestà disse loro, che stimava
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più il vescovato di Mez che Vienna; et non vego, che ci sia da fare altro per hora, si
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non procurare di sapere si sua maestà vuole continuare l’assamblea di Munster non
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obstante la dichiarazione che i Francesi hanno fatto, di non volermi ricevere a trattare,
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perché mentre lor maestà Cesarea et cattholica non rompono l’assamblea sopra questo
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punto, io sono risoluto di protestare contro il mancamento di fede che si viene a com-
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mettere contra di me; et non devono in tale caso haver per male, s’io cerco ogn’altra
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via a accommodarmi, il che farò subito che saprò la volontà di lor maestà. Però io vi
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prego d’intendere quanto prima quella dell’Imperatore, et di farmela sapere subito
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perché se avanti la fine di Marzo io non ho ogni certezza della sua 〈benignamate〉

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so quello che ho da fare; il tutto verrà a dare ordine a i plenipotentiarii di sua maesta
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che dichiarino di non potere, né volere continuare l’assamblea senza ch’io vi sia
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ammesso et ascoltato; et quando non potiate ottenere questo, supplico sua maestà
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Cesarea a non haver per male, s’io abbraccio ogni partito per mettere in salvo i miei
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interessi vedendomi così abbondonato, io non sono per Dio gratia ridotto ancora a così
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cattivo stato, ch’io non possa rimettere le cose mie in buon termine, et se sua maestà si
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risolve a fare qualche cosa per noi et per lei, che s’assicuri che la servirò come
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conviene, io havrò per questa prossima campagna 12 000 huomini, et si sua maestà
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Cesarea n’ha di bisogno d’altretanti prometto di consegnarglieli in qual si voglia
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parte dell’Imperio, pure che ci dia il coperto et il pane.

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