Acta Pacis Westphalicae II A 3 : Die kaiserlichen Korrespondenzen, Band 3: 1645 - 1646 / Karsten Ruppert
139. Trauttmansdorff an Nassau und Volmar Osnabrück 1646 Februar 5

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Trauttmansdorff an Nassau und Volmar


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Osnabrück 1646 Februar 5

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Ausfertigung: RK , FrA Fasz. 92 VII fol. 367, eigh. PS.

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Lothringische Interessen an den Bistümern Metz, Toul und Verdun.

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Ich übersende Euch Beilage [ 1 ] und [ 2 ].

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PS: Drängen auf Ausgabe der Gravamina.

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[1] Hg. Nikolaus Franz von Lothringen an Trauttmansdorff, Steyr 1646 Januar 19.
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Ausfertigung: TA, Ka 152 unfol. = Druckvorlage – Kopie: RK , FrA Fasz. 92 VII
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fol. 368.

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Con l’occasione della venuta qua dell’Imperatore, mio signore, ho parlato io
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medesimo a sua maestà Cesarea de gl’interessi di mia casa, et propostole anco un espe-
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diente per salvare quelli, caso che la maestà sua venisse costretta per haver la pace, di

[p. 222] [scan. 270]


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cedere alla Francia le sue ragioni sopra i tre vescovadi di Mez, Tul, et Verdun, et ella
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havendomene chiesto un poco di nota, mando qui alligato a Vostra Eccellenza copia di
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quella che n’ho inviato a Sua Maestà, acciò che ella vega la confidenza, et speranza
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che ho posto in lei, et non lasci questa deffraudata, come ne la supplico poiché non è
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men servitio, et riputatione di sua maestà Cesarea, che interesse nostro che non
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restiamo schiavi della Francia doppo haver così constantemente servito all’ Augustis-
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sima casa, et all’Imperio tutto.


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Beilage zu [1]


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[1] Memorial über die lothringischen Interessen an den Bistümern Metz, Toul und Verdun,
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s. l. und s. d.

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Ausfertigung: TA, Ka. 152 unfol. = Druckvorlage – Kopie: RK , FrA Fasz. 92 VII
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fol. 370–372.

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Ancor che le ragioni rappresentate nella scrittura attenente la restitutione del serenis-
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simo di Lorena

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Wurde nicht ermittelt.
siano tali, et così importanti, che non si possa dubitare, che la maestà
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dell’Imperatore sia per cedere così facilmente alla Francia quelle che tiene sopra i tre
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vescovadi di Metz, Tul, et Verdun per l’interesse che vi ha anco tutto l’Imperio et il
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danno non credibile, che ne risultarebbe a tutta l’Augustissima casa, et a quella di
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Lorena, non dimeno quando non ci fusse altro mezzo per concludere la pace, et che
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sua maestà Cesarea venisse sforzata a rinuntiare a ogni ragione, che tiene, o puòle,
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havere sopra detti vescovadi, et lor deppendenze, la maestà sua vien humilissimamente
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supplicata in consideratione della servitù resa al sacro Imperio et all’Augustissima casa
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dal serenissimo di Lorena, et de danni patiti, et spese fatte da sua altezza per servitio
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di quella, di voler riservare, et sostrarne generalmente tutti i feudi che sua
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altezza possiede rilevanti di presente, o altre volte da detti vescovadi con tutte le loro
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appartenenze, et deppendenze, insieme tutte le terre possedute sotto qualsivoglia titolo
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dall’altezza sua et che la Francia pretende essere stato altro [!] volte di detti
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vescovadi, et di quelli, et di queste fare da sua maestà Cesarea col consenso di tutto
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l’Imperio l’istessa rinuntia, o cessione a favore del serenissimo di Lorena, et suoi
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successori duchi, che la maestà sua farà alla Francia de sudetti tre vescovadi di Metz,
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Tul, et Verdun, con le loro deppendenze eccettuate le sudette.

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Et di essentare perciò da hora innanzi, et a perpetuità sua altezza et i suoi successori
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d’ogni suggettione, homaggio, fedeltà, et recognitione che debba, o possino essere stato
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attenuto di fare verso sua maestà Cesarea o detti vescovi per rispetto di detti feudi, o
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terre, insieme tutti i vassalli, et sudditi di quelli, senza che la Francia possa sotto qual-
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sivoglia pretesto, ne anco sotto pretesto di protettione de vescovi, o altri ecclesiastici, o
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vassalli di detti vescovadi, molestare, ne inquietare detti serenissimi nella possessione
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libera, et assoluta di detti feudi, et terre, ne obligare detti serenissimi ne i lor sudditi e
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vassalli a veruna deppendenza, ne suggettione, restando questi interamente sotto
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l’obedienza, et soveranità de serenissimi di Lorena, et nell’istessa maniera che
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resteranno gl’altri sudditi, et vassalli di detti vescovadi di Metz, Tul, et Verdun sotto-
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posti alla Francia, quale sarà obligata di dare le sue lettere declaratorie sopra questo,
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et di farle verificare ne suoi parlamenti, acciò che nessun ci pretendi causa
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d’ignoranza.

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Et che sia detto ancora per motto espresso che l’abbato di Gorze restarà principe
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libero et assoluto, come era prima, et vien riconosciuto in tutti i trattati di pace fatti
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per l’addietro tra le due corone, senza che nessuna di loro vi possa che pretendere, ne
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domandare all’avvenire perché quella badia essendo unita alla primatialle di Nansi,
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e posta in mezzo alla Lorena, sua altezza riceverebbe un notabilissimo danno mentre ci
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fusse innovato qualche cosa, oltre che essendo ben di chiesa nessun ne puòle in
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conscienza disporre altrimente.

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Et acciò che questa rinuntia di sua maestà Cesarea sopra i tre vescovadi di Metz, Tul,

[p. 223] [scan. 271]


1
et Verdun quando ella venisse obligata, et costretta di farla, così in favore della
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Francia, come del serenissimo di Lorena non sia d’aggravio, né di molestia a i sudditi
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di ambe le parti, devesi fare spianare le fortificationi di Moyenvic, et prohibire che se
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ne possa fare altrove ne detti vescovadi di Metz, Tul, et Verdun, così dalla parte di
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Francia, come del duca di Lorena, et ciò anco per benefitio dell’Imperio et dell’ Augus-
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tissima casa, perché conforme se detto nella prima scrittura il vescovado di Metz,
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confinando con l’Alsatia, et l’arcivescovado di Treveri la Francia potrebbe fare delle
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fortezze fin sopra il Rheno, et la Mosella.

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[2] Trauttmansdorff an Hg. Nikolaus Franz von Lothringen, Osnabrück 1646 Februar 5.
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Kopie: RK , FrA Fasz. 92 VII fol. 373.

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Rezepisse auf Beilage [1]. Ich werde mich mit meinen Kollegen weiter um die Geleit-
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briefe wie auch um die lothringischen Interessen bemühen.

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