Acta Pacis Westphalicae II B 3,1 : Die französischen Korrespondenzen, Band 3, 1. Teil: 1645 - 1646 / Elke Jarnut und Rita Bohlen unter Benutzung der Vorarbeiten von Kriemhild Goronzy, mit einer Einleitung und einem Anhang von Franz Bosbach
Aus Ihrem Brief vom 11. November ersehe ich, daß Sie Mazarin von meinem
Schreiben vom 25. Oktober unterrichtet, in allen Audienzen auf Friedensschluß gedrungen
und vor der wachsenden Macht der Häretiker gewarnt haben. Zulassung Hessens und Magde-
burgs zum Kongreß.
Französischerseits hält man meinen Hinweis auf geheime Praktiken zwar für eine Erfindung,
um Zwietracht zwischen den beiden Kronen zu säen, mir scheint er aber verläßlich. Frank-
reich wird das allzugroße Vertrauen in seine Allianzen, die nur zum Schaden der Religion
gereichen werden, noch bereuen.
Intorno il trattare della casa d’Austria con Suetesi, offerirgli carta bianca o altri vantaggi
d’ogni sorte per separarli dall’allianza francese, ben posso assicurare Vostra Signoria Illu-
strissima che non ne tengo notitia che sia, ne mi posso dar a crederlo, mentre considero
quanto crudelmente con ferro e fuoco e con oppressione della religione la corona di
Suetia distrugga le provincie austriache. Ben saranno tanto astuti li Suetesi d’inventare tiri
simili non per altro che per tenere più lungamente armata la Francia e per farle consumare
ogni giorno più li mezzi come anco le genti cattoliche che si fanno guerra tra loro, sino a
tanto che mentre col mezzo di queste esasperationi di essi Suetesi fomentate la corona di
Francia et altri prencipi cattolici si troveranno privi di mezzi, genti e d’ogni cura, essi
Suetesi con tutta la potenza sgorghino a spiantare la religione e suoi defensori, e divenire
superiori da per tutto.
Es schmerzt mich, daß man mich bei allen meinen Bemühungen um Frankreich nach wie vor
mit unannehmbaren Bedingungen und leeren Hoffnungen abspeist.
In quanto alla sodisfattione non si deve a mio parere havere l’occhio più alle risposte
cesaree che all’istessi trattati, mentre sempre è stato solito di far i primi recessi alquanto
difficili che di poi negl’attuali trattati vengano facilitati e condotti alla conclusione. Con-
sideri Vostra Signoria Illustrissima medesima se le risposte si potevano formare meglio di
quello sono formate, perchè quando si havesse voluto cedere il tutto, non occorreva trat-
tarne, ma quando s’havesse parte ceduto et parte rimesso alla restitutione, era necessario
che s’esprimesse l’uno e l’altro e si formassero le risposte in modo che si havesse potuto
proseguirne il trattato. Ma se ciò dovevano fare quelli che di ragione hanno di parlare del
perduto, rispetto a quelli che sinhora non hanno domandato niente se non in genere,
giudichi però Ella se questo sia il modo d’un trattato formato secondo il giusto.
Il conte di Trautmansdorf non ommetterà quanto potrà giovare alla pacificatione e di
sicuro volontieri ne corrisponderà col detto cardinale Mazarini purchè esso ancora venga
assistito nelle commissioni et intentioni c’ha per procurare la pace. In tanto non si desi-
dera maggiormente altro se non che la Germania possa havere pace con Francia, differis-
cano poi Spagnuoli i trattati loro, quanto vogliono, che però sicuramente non tarderanno
molto quando vedranno che l’Impero voglia venire a concludere, oltre che neanco gli
comple stante l’improsperità che sentono da per tutto. Finalmente la confidenza mia par-
ticolare verso la Francia non viene frustrata, nè perchè le mie intentioni non si confor-
mino a sensi di quella corona, nè perchè l’armi talhora s’incontrino con le sue, perchè in
quanto al primo consiste il tutto in quello che più volte ho dimandato, cioè che mi si
proponghino conditioni possibili. In quanto al secondo, non si troverà ch’io n’habbia
offeso Francia; ma ben sempre ho dovuto oppormi alla forza usatami per difesa mia e
d’altri Stati. Il rimediar all’uno e l’altro sta in arbitrio della corona di Francia e nella
possibilità d’accommodarmi con intentione ferma d’ogni giusta dimanda. Nel resto la
persona di Vostra Signoria Illustrissima sarà tenuta sempre secreta …
Schreiben vom 25. Oktober unterrichtet, in allen Audienzen auf Friedensschluß gedrungen
und vor der wachsenden Macht der Häretiker gewarnt haben. Zulassung Hessens und Magde-
burgs zum Kongreß.
Französischerseits hält man meinen Hinweis auf geheime Praktiken zwar für eine Erfindung,
um Zwietracht zwischen den beiden Kronen zu säen, mir scheint er aber verläßlich. Frank-
reich wird das allzugroße Vertrauen in seine Allianzen, die nur zum Schaden der Religion
gereichen werden, noch bereuen.
Intorno il trattare della casa d’Austria con Suetesi, offerirgli carta bianca o altri vantaggi
d’ogni sorte per separarli dall’allianza francese, ben posso assicurare Vostra Signoria Illu-
strissima che non ne tengo notitia che sia, ne mi posso dar a crederlo, mentre considero
quanto crudelmente con ferro e fuoco e con oppressione della religione la corona di
Suetia distrugga le provincie austriache. Ben saranno tanto astuti li Suetesi d’inventare tiri
simili non per altro che per tenere più lungamente armata la Francia e per farle consumare
ogni giorno più li mezzi come anco le genti cattoliche che si fanno guerra tra loro, sino a
tanto che mentre col mezzo di queste esasperationi di essi Suetesi fomentate la corona di
Francia et altri prencipi cattolici si troveranno privi di mezzi, genti e d’ogni cura, essi
Suetesi con tutta la potenza sgorghino a spiantare la religione e suoi defensori, e divenire
superiori da per tutto.
Es schmerzt mich, daß man mich bei allen meinen Bemühungen um Frankreich nach wie vor
mit unannehmbaren Bedingungen und leeren Hoffnungen abspeist.
In quanto alla sodisfattione non si deve a mio parere havere l’occhio più alle risposte
cesaree che all’istessi trattati, mentre sempre è stato solito di far i primi recessi alquanto
difficili che di poi negl’attuali trattati vengano facilitati e condotti alla conclusione. Con-
sideri Vostra Signoria Illustrissima medesima se le risposte si potevano formare meglio di
quello sono formate, perchè quando si havesse voluto cedere il tutto, non occorreva trat-
tarne, ma quando s’havesse parte ceduto et parte rimesso alla restitutione, era necessario
che s’esprimesse l’uno e l’altro e si formassero le risposte in modo che si havesse potuto
proseguirne il trattato. Ma se ciò dovevano fare quelli che di ragione hanno di parlare del
perduto, rispetto a quelli che sinhora non hanno domandato niente se non in genere,
giudichi però Ella se questo sia il modo d’un trattato formato secondo il giusto.
Il conte di Trautmansdorf non ommetterà quanto potrà giovare alla pacificatione e di
sicuro volontieri ne corrisponderà col detto cardinale Mazarini purchè esso ancora venga
assistito nelle commissioni et intentioni c’ha per procurare la pace. In tanto non si desi-
dera maggiormente altro se non che la Germania possa havere pace con Francia, differis-
cano poi Spagnuoli i trattati loro, quanto vogliono, che però sicuramente non tarderanno
molto quando vedranno che l’Impero voglia venire a concludere, oltre che neanco gli
comple stante l’improsperità che sentono da per tutto. Finalmente la confidenza mia par-
ticolare verso la Francia non viene frustrata, nè perchè le mie intentioni non si confor-
mino a sensi di quella corona, nè perchè l’armi talhora s’incontrino con le sue, perchè in
quanto al primo consiste il tutto in quello che più volte ho dimandato, cioè che mi si
proponghino conditioni possibili. In quanto al secondo, non si troverà ch’io n’habbia
offeso Francia; ma ben sempre ho dovuto oppormi alla forza usatami per difesa mia e
d’altri Stati. Il rimediar all’uno e l’altro sta in arbitrio della corona di Francia e nella
possibilità d’accommodarmi con intentione ferma d’ogni giusta dimanda. Nel resto la
persona di Vostra Signoria Illustrissima sarà tenuta sempre secreta …